Campi Flegrei: come ottenere i fondi per la sicurezza delle abitazioni
- Innovizia
- 27 mar
- Tempo di lettura: 5 min
Chi vive nelle zone di Pozzuoli, Bacoli, Agnano e nei quartieri limitrofi di Napoli lo sa bene: con il bradisismo bisogna conviverci. Ma per chi non è della Campania, è difficile immaginare cosa significhi davvero convivere con un suolo che si solleva e provoca scosse, più o meno forti, di notte e di giorno. A provocare il bradisismo è l’attività vulcanica dei Campi Flegrei, un fenomeno naturale che si è trasformato in una prova continua, sia psicologica sia strutturale.
Le case, nel tempo, mostrano i segni di questa tensione attraverso crepe e danneggiamenti. Non tutti, però, hanno la possibilità – o la forza – di lasciare la propria casa, gli affetti e i progetti di una vita. Il governo ha fatto un primo passo importante a sostegno delle famiglie colpite da questa emergenza emanando il Decreto-Legge n. 91/2024. Ma di cosa si tratta esattamente? E chi può beneficiare dei fondi Campi Flegrei? Scopriamolo insieme, passo dopo passo.

Quali sono i temi principali del Decreto-Legge n. 91/2024?
Il Decreto-Legge n. 91/2024, pubblicato il 2 luglio 2024, nasce con l’obiettivo di mettere in sicurezza l’intero patrimonio edilizio dell’area flegrea. Come? In primis, attraverso fondi destinati alla riparazione e al consolidamento degli edifici danneggiati. A questi si aggiunge un supporto economico concreto per le famiglie costrette ad abbandonare temporaneamente la propria abitazione.
Tra le misure più rilevanti, spicca la decisione di attuare un blocco temporaneo delle nuove costruzioni nelle aree a rischio. Una scelta necessaria per evitare che l’aumento della densità abitativa possa aggravare le conseguenze di un’eventuale intensificazione del bradisismo. Nel frattempo, sarà la Regione Campania a definire le nuove misure urbanistiche da adottare, prima che sia possibile rilasciare nuovamente i permessi per costruire.
In pratica, questo provvedimento rappresenta un passo deciso per tutelare la popolazione e prevenire danni futuri. Molti edifici già oggi appaiono fragili, e senza interventi strutturali mirati, rischiano di subire danni gravi o irreversibili. E quindi essenziale intervenire con misure di consolidamento strutturale adeguate.
Chi può accedere ai fondi previsti per i Campi Flegrei?
Il Decreto-Legge n. 91/2024, in linea generale, è volto ad aiutare chi vive nelle aree colpite dal bradisismo nei Campi Flegrei. Ma a chi sono destinati, in concreto, questi aiuti? Vediamoli insieme.
Proprietari di immobili danneggiati
Se la casa è situata nei comuni di Pozzuoli, Bacoli o nelle zone di Napoli interessate dal fenomeno bradisismico, e l’edificio ha riportato danni, il proprietario può accedere ai contributi per la riparazione, il rafforzamento o il miglioramento sismico.
In particolare si fa riferimento a proprietari di abitazioni; affittuari, se autorizzati dai proprietari a presentare la domanda; condomini, a patto che venga presentato un progetto unitario per l’intero edificio.
Ci sono però alcune eccezioni da ricordare: non rientrano tra i beneficiari gli edifici abusivi o non in regola con le norme urbanistiche, così come le seconde case e gli immobili a uso turistico.
Famiglie sfollate
Se l'abitazione è stata dichiarata inagibile si ha diritto a un Contributo per l’Autonoma Sistemazione (CAS). Questo aiuto economico varia in base al numero di persone che compongono il nucleo familiare e serve per coprire i costi di una sistemazione temporanea:
400 euro al mese per una persona;
500 euro per due persone;
700 euro per tre persone;
800 euro per quattro persone;
900 euro per cinque o più persone.
A queste cifre si aggiungono 200 euro extra per ogni anziano over 65 o disabile convivente. Il contributo sarà erogato fino alla fine del 2025 o fino al ripristino dell’agibilità della casa.
Comuni ed enti coinvolti
Rientrano nei fondi anche le amministrazioni locali e gli enti pubblici dei territori interessati potranno ricevere fondi per gestire l’emergenza. Parliamo di risorse utili per:
attivare interventi urgenti di protezione civile;
effettuare monitoraggi e messe in sicurezza;
gestire eventuali evacuazioni e supporto logistico;
interventi urgenti su scuole, strade, ospedali e altri edifici pubblici situati nelle aree a rischio.
Quali lavori possono essere finanziati?
Dopo aver chiarito chi può accedere ai fondi, è il momento di capire quali tipi di lavori rientrano effettivamente tra quelli finanziabili. Il decreto prevede contributi per diverse tipologie di intervento, pensati per mettere in sicurezza gli edifici danneggiati. In particolare:
la riparazione dei danni: si tratta di interventi mirati a sistemare i danni causati dalle scosse, come il ripristino di murature e strutture lesionate, la sistemazione di crepe e distacchi, il risanamento di parti deteriorate.
il rafforzamento locale: parliamo di lavori puntuali che aumentano la sicurezza dell’edificio senza modificarne la struttura portante. Ad esempio: interventi su travi, pilastri o muri portanti per migliorarne la resistenza, applicazione di elementi di connessione per evitare il distacco di parti non strutturali.
il miglioramento antisismico: questa categoria comprende interventi più strutturali, pensati per preparare l’edificio a resistere meglio a eventuali scosse future, come l'adeguamento delle strutture portanti, la sostituzione di materiali non idonei, e l'inserimento di dispositivi antisismici.
i lavori urgenti per il ripristino dell’agibilità: questi ultimi sono finalizzati a consentire il ritorno delle famiglie nelle proprie case nel più breve tempo possibile.
Il contributo varia in base alla gravità del danno e può arrivare fino a 1.200 euro al metro quadrato per gli edifici più compromessi. Se il costo complessivo dei lavori supera l’importo massimo coperto dal fondo, il proprietario dovrà integrare la spesa. Inoltre il contributo è concesso nel limite massimo del 50% del costo da sostenersi e ritenuto ammissibile.
Come si fa domanda per ottenere i fondi?
Passiamo alla parte pratica, ovvero come richiedere e ottenere i fondi. Il Decreto-Legge n. 91/2024, prevede una procedura ben definita. Ecco i passaggi salienti.
Presenta la domanda al tuo Comune
Chi vive a Pozzuoli, Bacoli o Napoli, dovrà presentare la richiesta al suo Comune di riferimento.
Alla domanda dovrà allegare alcuni documenti importanti, tra cui:
l’ordinanza di sgombero dell’edificio;
una relazione tecnica che descriva i danni subiti e gli interventi necessari;
il titolo di proprietà dell’immobile.
Attendi la valutazione della tua richiesta
Una commissione tecnica specializzata si occuperà di esaminare la domanda, valutando se i lavori proposti sono ammissibili e se i costi sono adeguati.
Ricevi il contributo e inizia i lavori
Una volta ottenuta l’approvazione, l'interessato potrà ricevere il contributo economico, che sarà erogato in base all’avanzamento dei lavori.
Tempistiche da ricordare:
Le domande possono essere presentate dal 5 marzo al 31 agosto 2025. I lavori, invece, devono essere completati entro il 2027 per poter beneficiare del finanziamento.
Conclusione: perché è importante intervenire subito?
Il bradisismo, lo sappiamo, è un fenomeno imprevedibile. E quelle crepe che oggi sembrano poco rilevanti, agli occhi di un esperto potrebbero essere i primi segnali da non sottovalutare.
Il Decreto-Legge n. 91/2024 rappresenta un primo passo concreto da parte del governo per aiutare chi ha subito danni nei Campi Flegrei. Se anche la tua casa rientra tra quelle colpite e soddisfa i requisiti previsti, non aspettare: informati e avvia la richiesta di contributo il prima possibile.
Noi di Innovizia siamo pronti ad affiancarti in ogni fase: dalla valutazione tecnica dei danni, alla progettazione degli interventi, fino alla gestione della documentazione necessaria per ottenere i fondi.
Contattaci e risponderemo a tutte le tue domande.
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