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Bonus ristrutturazione bagno: come funziona, requisiti e detrazioni

  • Immagine del redattore: Innovizia
    Innovizia
  • 12 set
  • Tempo di lettura: 4 min

Nelle case, il bagno è uno degli ambienti più delicati da rinnovare. È uno spazio utilizzato ogni giorno, fondamentale per il comfort di chi vive l’abitazione e per questo necessita di un'attenta valutazione. Inoltre, la sua ristrutturazione comporta interventi sugli impianti, finiture di qualità e scelte che, se sbagliate, possono creare danni sul lungo termine. A questo si aggiungono i costi che tra progettazione, materiali e rispetto delle normative possono incidere in modo significativo sul computo finale. 


Per andare incontro a chi sceglie di affrontare questa spesa lo Stato ha rinnovato il bonus ristrutturazione bagno per il 2025. Si tratta di un’agevolazione fiscale che permette di recuperare fino al 50% dei costi sostenuti.


In questo articolo, vedremo come funziona il bonus bagno 2025, chi può richiederlo, quali sono i lavori ammessi e come fare per non commettere errori burocratici. Ma soprattutto ti mostrerò la differenza tra procedere in autonomia con i lavori e affidarsi a un professionista. 


Cos’è il bonus ristrutturazione bagno e come funziona


Il bonus ristrutturazione bagno, in pratica, è una declinazione del più ampio bonus ristrutturazioni edilizie, ormai noto da anni e confermato anche per il 2025. L’obiettivo di queste agevolazioni è incentivare i cittadini a migliorare le proprie case, rendendole più confortevoli, sicure ed efficienti dal punto di vista tecnico ed energetico.


Nel caso del bagno, questo significa dare la possibilità di rinnovare impianti, sanitari e finiture, riducendo al tempo stesso il peso della spesa.


Il funzionamento è piuttosto semplice: chi ristruttura un immobile può detrarre dalle tasse il 50% delle spese sostenute, fino a un massimo di 96.000 euro per ogni unità abitativa.

Ad esempio, se spendi 10.000 euro per ristrutturare il bagno, potrai recuperare 5.000 euro, suddivisi in dieci rate annuali da 500 euro ciascuna.



Bonus ristrutturazione bagno

Quali lavori rientrano nel bonus bagno?


Come puoi immaginare le agevolazioni non riguardano qualsiasi modifica al bagno. Rifare un mobile su misura, ad esempio, non rientra nel bonus, mentre rifare l’impianto idrico sì. La logica alla base è semplice: la detrazione bagno riguarda gli interventi edilizi veri e propri, che incidono sulla struttura, sugli impianti e sulla funzionalità del locale.


Un tipico intervento agevolato è il rifacimento dell’impianto idrico: sostituire le vecchie tubazioni, rifare gli scarichi, adeguare i punti acqua alla disposizione scelta. Lo stesso vale per l’impianto elettrico, che deve essere portato a norma di legge e spesso richiede nuove linee, prese e illuminazione adatta. Anche la sostituzione dei sanitari e della rubinetteria può rientrare nel bonus, ma di solito solo se accompagnata da interventi più ampi, come il rifacimento degli impianti o una diversa disposizione degli elementi.


Un’altra voce frequente riguarda le piastrelle e i rivestimenti. Rifare il pavimento del bagno o applicare nuove piastrelle alle pareti è considerato parte integrante di una ristrutturazione, soprattutto se comporta lavori sugli impianti. Allo stesso modo, sono ammessi gli interventi di modifica della disposizione interna, come lo spostamento di tramezzi o la creazione di un secondo bagno all’interno di un appartamento.


Merita una menzione particolare la categoria degli interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Se decidi di sostituire la vecchia vasca con una doccia a filo pavimento, installare sanitari sospesi a norma o maniglioni di sostegno, queste spese non solo rientrano nel bonus, ma godono anche di detrazioni maggiorate al 75%.


Un punto da non dimenticare è che tutti questi interventi devono essere conformi alle normative edilizie e igienico-sanitarie locali. In molti casi sarà necessaria una CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata), che deve essere predisposta da un tecnico abilitato e depositata presso il Comune prima dell’inizio dei lavori.


Chi può usufruire del bonus ristrutturazione bagno?


La buona notizia è che le agevolazioni non sono rivolte esclusivamente ai proprietari di casa ma a tutti i soggetti che hanno un diritto reale sull’immobile e che sostengono le spese. Questo significa che, oltre ai proprietari e ai nudi proprietari, anche gli usufruttuari, gli inquilini in affitto o i comodatari, purché possano dimostrare di aver sostenuto i costi.


Persino i familiari conviventi del proprietario possono beneficiare del bonus se pagano direttamente le spese di ristrutturazione.


Per ottenere la detrazione legata al bonus ristrutturazione bagno bisogna conservare una serie di documenti:


  • il titolo di proprietà o il contratto di locazione/comodato, che dimostra il legame con l’immobile;

  • le fatture relative ai lavori eseguiti dall’impresa, che devono essere chiare e dettagliate;

  • le ricevute dei bonifici parlanti, un tipo di pagamento tracciabile che riporta nella causale il riferimento all’articolo di legge, il codice fiscale di chi beneficia della detrazione e la partita IVA dell’impresa esecutrice;

  • il titolo edilizio, come la CILA, nei casi in cui sia obbligatoria.


Come richiedere gli incentivi ristrutturazione bagno


Il primo passo per ottenere il bonus parte dalla progettazione. È consigliabile affidarsi a un tecnico abilitato – come un architetto, ingegnere o geometra – che possa valutare la fattibilità dell’intervento, suggerire le soluzioni più adatte e predisporre le pratiche edilizie necessarie.


Definito il progetto, è il momento di richiedere preventivi a una o più imprese assicurandosi che siano in regola e preparate a gestire correttamente anche la parte burocratica.


Quando i lavori hanno inizio, tutti i pagamenti devono essere effettuati tramite bonifico parlante. Questo passaggio è fondamentale: l’Agenzia delle Entrate non riconosce pagamenti in contanti o bonifici ordinari. Il bonifico parlante, invece, contiene una causale specifica che rende l’operazione tracciabile e valida ai fini della detrazione.


Al termine dei lavori, si raccolgono tutte le fatture e le ricevute. Nell’anno successivo, queste spese andranno inserite nella dichiarazione dei redditi per avviare la detrazione e beneficiare dell’incentivo.


Conclusione: perché affidarsi a un professionista fa la differenza


Il bonus ristrutturazione bagno 2025 rappresenta un’opportunità interessante, ma richiede attenzione e precisione. Basta un pagamento effettuato in modo errato, un documento mancante o una pratica edilizia incompleta per compromettere la possibilità di ottenere l’agevolazione. Per questo, il supporto di un professionista non è solo un aiuto, ma una vera garanzia di sicurezza.


Un tecnico esperto non solo progetta un bagno funzionale ed esteticamente curato, ma conosce le normative, gestisce le pratiche edilizie e coordina l’impresa esecutrice, evitando errori e ritardi.


Se vuoi rinnovare il tuo bagno in serenità e sfruttare al meglio il bonus, contattaci per una consulenza: il team di Innovizia ti affiancherà in ogni fase, dall’ascolto delle esigenze alla realizzazione del progetto, occupandosi di burocrazia e lavori con un approccio completo e organizzato.

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