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Progettazione architettonica: cos’è, le fasi e i costi

  • Immagine del redattore: Innovizia
    Innovizia
  • 19 giu
  • Tempo di lettura: 7 min

Quando si decide di ristrutturare casa o rinnovare un ufficio, affidarsi a uno studio di progettazione architettonica significa avere la certezza che gli spazi saranno sfruttati al meglio. Al di là dell’aspetto estetico, un buon progetto ha la capacità di trasformare un’idea in uno spazio reale, armonioso, funzionale.


Con l’aiuto di un professionista, ogni fase, dall’ideazione alla realizzazione, sarà gestita con metodo, competenza e attenzione ai dettagli. Il risultato è un ambiente ben progettato, a norma e destinato a mantenere il suo valore nel tempo.


In questo articolo partiremo dal significato della progettazione architettonica, per poi analizzare le fasi e i ruoli. Faremo, inoltre, una panoramica dei diversi tipi di progettazione – residenziale, commerciale, pubblica e sostenibile – e affronteremo un tema chiave: quanto costa affidarsi a un professionista per questo servizio.


Progettazione-architettonica

Cosa si intende per progettazione architettonica?


La progettazione architettonica è il processo attraverso cui si dà forma a uno spazio abitabile, traducendo esigenze pratiche, estetiche e tecniche in un progetto concreto. Si tratta di un’attività che unisce creatività e rigore tecnico, richiedendo competenze trasversali e una visione d’insieme.


In Italia, questo tipo di intervento è disciplinato dal Regio Decreto 2537 del 1925, che definisce le competenze professionali in ambito edilizio. I professionisti abilitati sono principalmente architetti, dotati di una solida conoscenza delle normative urbanistiche, delle leggi sulla sicurezza, dei requisiti igienico-sanitari, delle direttive in materia di efficienza energetica e, spesso, dei vincoli paesaggistici o storici.


Il progettista architettonico ha il compito di interpretare i bisogni del committente e trasformarli in una visione spaziale coerente, capace di coniugare estetica e funzionalità, valorizzando il contesto e rispettando il budget a disposizione.


Cosa comprende la progettazione architettonica?


Un progetto architettonico completo è molto più di un semplice disegno: è il frutto di un lavoro articolato, fatto di attività coordinate e documenti tecnici ben strutturati.


Tutto comincia dal concept iniziale, l’idea architettonica di fondo che guida l’intera composizione degli spazi. Da questa prima intuizione si sviluppano i disegni tecnici (planimetrie, prospetti e sezioni) che traducono la visione in forme precise. A supporto, vengono spesso realizzati rendering fotorealistici, utili per far immaginare al cliente come sarà l’opera una volta completata.


Accanto alla rappresentazione visiva, si redigono relazioni tecniche che spiegano le scelte progettuali, certificano la conformità alle normative vigenti e descrivono le prestazioni previste dell’intervento. Nel documento rientrano gli aspetti energetici e impiantistici. In molti casi, il progetto comprende anche la relazione ex lege 10/1991, che attesta le prestazioni energetiche dell’edificio.


Il progettista ha inoltre il compito di redigere il computo metrico estimativo: un documento in cui si stimano con precisione i costi dell’intervento. Tale strumento è utile per pianificare il budget e per selezionare le imprese esecutrici tramite un capitolato.


Per avviare i lavori, bisognerà completare la progettazione con la preparazione delle pratiche edilizie (CILA, SCIA ecc.), corredate da moduli, elaborati grafici e asseverazioni tecniche, necessarie per ottenere l’autorizzazione.


Ecco che risulta evidente come un progetto architettonico non sia solo una questione estetica, ma un vero e proprio dossier tecnico, normativo e operativo.


Quali sono le fasi della progettazione architettonica?


Analizziamo ora le tre fasi principali della progettazione architettonica, attraverso le quali si parte da un'idea e si arriva alla realizzazione concreta del progetto.


Progettazione preliminare

È la fase esplorativa. Il progettista ascolta le esigenze del cliente, studia lo stato di fatto con rilievi puntuali e inizia a ipotizzare soluzioni possibili. Prendono forma i primi schizzi concettuali, le planimetrie iniziali, le ipotesi di distribuzione degli spazi e dei volumi. Si delinea una stima preliminare dei costi. L'obiettivo di questa fase è quello di valutare la fattibilità dell’intervento e tracciare la direzione progettuale da seguire.


Progettazione definitiva

Scelto il concept, si passa ai dettagli. Le planimetrie si arricchiscono di quote, materiali, impianti, strutture e finiture. Ogni elemento viene definito con maggiore precisione.

In questa fase si producono i render realistici, si redige il computo metrico e si prepara tutta la documentazione necessaria per presentare le pratiche edilizie agli enti competenti.


Progettazione esecutiva

È l’ultimo livello di approfondimento, quello più tecnico e operativo. Si realizzano i disegni costruttivi, le tavole esecutive e i particolari tecnici indispensabili in cantiere.

Vengono definiti anche il cronoprogramma, il capitolato d’appalto e le misure per la sicurezza. In molti casi, il progettista architettonico assume anche la direzione dei lavori, coordinando l’esecuzione e assicurandosi che ogni dettaglio rispecchi fedelmente il progetto approvato.


Chi è e cosa fa un progettista architettonico?


Compreso il tipo di progetto e le sue fasi, vediamo ora chi è la figura principale di questo processo. Il progettista architettonico non è solo colui che disegna, ma il professionista che tiene insieme visione e concretezza, tecnica e sensibilità. Analizza, ascolta, elabora, guida e verifica: ogni passaggio progettuale passa dalle sue mani.


Questa figura è centrale nel processo edilizio perché sa interpretare le esigenze del cliente, traducendole in soluzioni spaziali coerenti, funzionali e di qualità estetica.


Conosce le normative, dialoga con le amministrazioni pubbliche, coordina gli altri professionisti coinvolti — strutturisti, impiantisti, geologi — e può assumere il ruolo di direttore dei lavori in cantiere.


Il suo raggio d’azione è ampio: dal design all’ingegneria, dalla gestione burocratica alla profonda comprensione dei bisogni abitativi. In ogni fase garantisce coerenza progettuale, controllo dei costi e rispetto delle tempistiche.


È lui a dare forma e sostanza al progetto, dal primo tratto di matita fino alla posa dell’ultimo rivestimento.


Quali sono i principali tipi di progettazione architettonica?


Ogni luogo ha esigenze proprie, legate alla struttura, all’ambiente e all’uso che se ne farà. È per questo che la progettazione architettonica assume forme diverse a seconda del contesto: ogni progetto è una risposta unica a specifiche necessità.


Progettazione residenziale


È la tipologia più diffusa, quella che riguarda appartamenti, case indipendenti e ville. Qui l’obiettivo è creare spazi su misura, belli, funzionali e confortevoli per chi li vive ogni giorno.


Si lavora sui volumi, sulla distribuzione interna, sulla luce naturale, ma anche su materiali, dettagli e finiture, per costruire un ambiente che rispecchi lo stile e le esigenze del committente.


Progettazione commerciale


Questa categoria riguarda luoghi destinati ad attività economiche: uffici, negozi, hotel, ristoranti.


Il progettista si concentra su layout funzionali, percorsi intuitivi, comfort e identità visiva. L’equilibrio è fondamentale: bisogna coniugare l’immagine aziendale con l’efficienza d’uso e il rispetto delle normative, dall’accessibilità agli impianti, fino alla sicurezza antincendio.


Progettazione pubblica


Quando si progettano spazi collettivi come scuole, ospedali, biblioteche, musei o impianti sportivi, entrano in gioco ulteriori responsabilità.


Serve una forte sensibilità verso le esigenze sociali, attenzione all’inserimento nel contesto urbano e una progettazione orientata alla durabilità. A ciò si aggiungono iter autorizzativi più articolati e vincoli normativi particolarmente stringenti.


Progettazione sostenibile (green building)


È l’ultima delle tipologie, ma anche la forma più evoluta e responsabile di architettura. La progettazione sostenibile richiede una visione integrata, in cui ogni scelta progettuale contribuisce attivamente a ridurre l’impatto sull’ambiente e a migliorare il benessere di chi vivrà quello spazio.


Nel progetto si adottano strategie passive, come l’esposizione solare e la ventilazione naturale, insieme a materiali ecologici e impianti alimentati da fonti rinnovabili. Gli obiettivi sono molteplici: migliorare la qualità della vita, ridurre gli sprechi e abbassare sensibilmente i costi di gestione nel lungo periodo.


Quanto costa una progettazione architettonica?


Stabilire il costo di un progetto architettonico non è immediato, perché entrano in gioco diversi fattori: la dimensione dell’intervento, la sua complessità, il livello di dettaglio richiesto e, naturalmente, la reputazione del professionista incaricato.


In linea generale, il compenso si aggira tra il 3% e il 10% del costo complessivo dei lavori. Per avere un’idea concreta, basti pensare a una ristrutturazione completa di un appartamento di circa 100 mq: in questo caso, la sola progettazione può costare tra i 1.500 e i 5.000 euro.


Se invece si sceglie un pacchetto completo, comprensivo di direzione lavori e gestione delle pratiche burocratiche, il costo può arrivare a 10.000-15.000 euro. Naturalmente, tutto dipende dal grado di complessità e dal numero di ore effettivamente necessarie.


Il costo del sopralluogo


Molti studi offrono un primo sopralluogo gratuito, pensato come momento esplorativo e senza impegno.


Se però si richiede una consulenza più approfondita in loco, o una proposta di massima, il costo può variare tra 150 e 400 euro, a seconda della durata dell’incontro e del livello di analisi richiesto.


Alcuni professionisti propongono anche pacchetti di consulenza oraria, con tariffe che si aggirano tra i 50 e gli 80 euro all’ora.


Il costo delle pratiche edilizie


Anche la redazione e la gestione delle pratiche edilizie incide sul budget complessivo.

Ad esempio, per una CILA (necessaria per interventi non strutturali), la parcella del progettista può andare dai 700 ai 900 euro, diritti comunali esclusi. Una SCIA, richiesta per interventi più rilevanti, può costare tra 900 e 1.200 euro.


Questi importi includono la preparazione degli elaborati grafici, le relazioni asseverate e l’invio telematico della documentazione.


In molti casi, è possibile portare in detrazione queste spese se collegate a interventi che rientrano nei bonus edilizi attualmente previsti dalla normativa.


Conclusione: perché conviene affidarsi ad uno studio di progettazione


Arrivati fin qui, è evidente come la progettazione architettonica non sia un’attività accessoria o marginale, ma un tassello cardine di ogni intervento edilizio ben riuscito.


Abbiamo visto che dietro ogni progetto c’è molto più di un disegno: c’è un processo strutturato che attraversa idee, vincoli, tecnologie, esigenze abitative e investimenti concreti.


Il progettista non si limita a definire spazi esteticamente gradevoli, ma gestisce fasi complesse, coordina competenze diverse, anticipa problemi, guida scelte, e soprattutto accompagna il cliente con metodo e visione.


Un buon progetto architettonico è ciò che permette di costruire, ristrutturare o trasformare uno spazio in modo consapevole, evitando errori, rispettando tempi e budget, e valorizzando ogni risorsa.


Affidarsi a uno studio di progettazione significa scegliere di investire con intelligenza: tempo, energia e risorse economiche trovano senso solo all’interno di una visione progettuale chiara, coerente e ben gestita.


Innovizia offre non solo competenze architettoniche, ma un supporto completo, tecnico e umano, capace di tradurre esigenze diverse in soluzioni concrete.


Che si tratti di dare nuova vita a una casa, realizzare uno spazio di lavoro o progettare un edificio sostenibile, il nostro team ti accompagna con trasparenza, competenza e passione. Scrivici e ti accompagneremo nella realizzazione delle tue idee.

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